Pereto, 15 giugno 2006
OGGETTO: Progetto di Legge Regionale n° 42/05
Spett.le
Assessore Marco Verticelli
Assessore Agricoltura e Foreste
Spett.le
Antonio Boschetti
Presidente III^ commissione
Spett.li
Capi gruppo Consiglio Regionale D’Abruzzo
L’AQUILA
Nella seduta del 13 giugno u.s. è stata portato all’Ordine del Giorno del Consiglio Regionale il Progetto di Legge Regionale n° 42/05 di iniziative del Consigliere Evangelista.
In tale progetto di legge si propone di eliminare l’ultima parte dell’art. 4 bis della Legge regionale 12 aprile 1994 n° 28, così come modificata dall’art. 111 della L.R. 6/2005, che recita: “al fine di limitare il costo ai cittadini delle aree montane per il soddisfacimento del diritto di uso civico di legnatico è ammesso di cofinanziare i costi dei tagli destinati ad uso civico con tagli destinati alla vendita sul libero mercato, anche nell’ambito del medesimo progetto”.
Nella relazione al Progetto di legge viene addotta a motivazione dell’iniziativa la volontà “di preservare le aree boscate destinate ad uso civico da un taglio eccessivo che, allo scopo di cofinanziare il taglio annuale, può arrivare fino all’80% della vendita annuale sul libero mercato. E’ significativo che il taglio di una minore superficie boscata vuol dire assicurare nel tempo più diritto di uso civico di legnatico, in quanto garante di un prelievo sostenibile e quindi un uso razionale e della perpetuabilità del bosco per gli anni futuri”.
E’ evidente che questo coordinamento, che rappresenta 11 consorzi forestali operanti in regione che associano 39 comuni montani e Comunità Montane, non può che concordare con la necessità di assicurare una gestione sostenibile delle foreste. Queste sono patrimonio dei cittadini delle aree montane e non c’è nessuno più dei nostri cittadini che ha interesse alla loro perpetuabilità nel tempo.
La funzione del comma che si vuole abolire è però diversa. In essa si stabilisce solo che è ammesso cofinanziare, nell’ambito del medesimo progetto, i costi per assicurare il diritto di uso civico ai cittadini dei nostri comuni con i proventi derivanti dalla vendita sul libero mercato. Anche prima dell’introduzione di tale comma questo cofinanziamento veniva fatto, ma, normalmente, con due progetti.
E anche dopo l’eventuale abolizione di tale comma ciò potrà essere fatto, ma con due progetti. Di fatto quindi la mancanza di tale comma significherà solo un aggravio di costi tecnici e burocratici per le nostre collettività.
La sostenibilità degli interventi, peraltro, è già ora garantita dalla norme vigenti, dove è presente un piano di gestione dalla applicazione dello stesso piano, e ove non è presente il piano dal fatto che tutti i progetti vanno approvati dalla autorità forestale.
Pur quindi convenendo con le motivazioni che hanno ispirato il progetto riteniamo che la semplice eliminazione del comma suddetto abbia come unico effetto non quello della Gestione forestale sostenibile, ma bensì di un grave ed inutile aggravio di costi per le popolazioni montane.
Ci permettiamo quindi di proporre non la eliminazione del comma ma bensì una integrazione dello stesso che lo leghi o alla applicazione di un Piano di gestione, il che di per sé assicura la sostenibilità ambientale dell’intervento, o, in mancanza di tale strumento, a uno studio da allegare al progetto, di cui farà parte integrante, che dimostri che il taglio è realizzato secondo i principi della Gestione Forestale Sostenibile che assicuri la perpetuabilità del bosco negli anni futuri.
Cogliamo inoltre l’occasione per proporre una seconda integrazione che è una specificazione tecnica relativa alla modalità di progettazione dettata dall’esperienza di applicazione della norma al fine di dettagliare, in base ai vari tipi di soprassuolo, le modalità di stima della massa legnosa da prelevare.
Ci permettiamo infine di richiedere uno specifico incontro per meglio approfondire la questione.
Distinti saluti
Giovanni Meuti
Coordinatore
Nessun commento:
Posta un commento