03 giugno 2006

CHI HA PAURA DELL'USO CIVICO?

Abbiamo letto con stupore questo Comunicato della Regione Abruzzo:

Soddisfatto Evangelista(IDV) per aree boschive
(01/06/2006) Soddisfazione del capogruppo IdV, Bruno Evangelista, per l’approvazione all’unanimità in terza commissione agricoltura del progetto di legge relativo ai tagli colturali e alle attinenti autorizzazioni riguardanti le superfici boscate. “Con questo disegno di legge, che ora attende la definitiva approvazione dell’aula – spiega Evangelista - si interviene allo scopo di abolire il comma dell’articolo 4 bis della precedente legge regionale, che consentiva il taglio di legnatico nelle aree montane in maniera indiscriminata, con un meccanismo tale da incoraggiare il disboscamento. La nostra proposta di legge è finalizzata pertanto a preservare le aree boscate della regione destinate ad uso civico, da un abuso del ricorso ai tagli per la vendita su libero mercato. Tagliare meno superficie boscata significa naturalmente più diritto di usi civici di legnatico e ciò anche in linea alle scelte ambientali dell’Abruzzo”. Il progetto di legge conteneva inizialmente la possibilità di poter tagliare modesti quantitativi di legna per uso familiare relativamente a piccole superfici e senza più obbligatorietà di costosi progetti esecutivi, questo punto pur con l’apporto di alcune integrazioni, è stato recepito nella manovrarla finanziaria già approvata. “Da un lato quindi – conclude il capogruppo IdV – è stata garantita la tutela dell’ambiente e da un altro abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze dei piccoli proprietari e consentire un uso del legnatico per le necessità familiari, senza grossi oneri”.

In verità il comma che si propone di abrogare è il seguente: "Al fine di limitare il costo ai cittadini delle aree montane per il soddisfacimento del diritto di uso civico di legnatico è ammesso di cofinanziare i costi dei tagli destinati ad uso civico con tagli destinati alla vendita sul libero mercato, anche nell'ambito del medesimo progetto".

Dove il Consigliere Evangelista abbia visto il taglio indiscriminato ci pare difficile capire.

la verità è che questo comma permette solo, nell'ambito di progetti definiti ed approvati dalle competenti autorità, di abbassare il costo del legnatico di uso civico, cosa che, se anche passasse l'abrogazione di questo comma, si potrà comunque fare, solo che ci vorranno due progetti e quindi un aumento di costi burocratici.

E' evidente che uno solo sarebbe il risultato della approvazione di questa proposta: punire le popolazioni delle aree interne, aumentando il costo dell'uso civico. E aumentare quindi il consumo di altre fonti di energia (vedi metano...). E questo non ci sembra molto coerente con le affermazioni di voler incentivare l'uso di energia rinnovabile, e la legna è una di queste....

Occorre quindi che le popolazioni delle aree montane, con in testa i loro rappresentanti, si mobilitano per eliminare, o modificare riportandolo a ragionevolezza, questa proposta!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando si esprime soddisfazione come quella “del capogruppo IdV, Bruno Evangelista” per l’approvazione all’unanimità in terza commissione agricoltura del progetto di legge relativo ai tagli colturali e alle attinenti autorizzazioni riguardanti le superfici boscate, per le aree montane della nostra regione il futuro diventa nero più che buio. “Con questo disegno di legge, che ora attende la definitiva approvazione dell’aula – spiega Evangelista - si interviene allo scopo di abolire il comma dell’articolo 4 bis della precedente legge regionale, che consentiva il taglio di legnatico nelle aree montane in maniera indiscriminata, con un meccanismo tale da incoraggiare il disboscamento. Ha idea il rappresentante dell’IdV del contesto di cui sta parlando, e di chi vivendo in tali contesti ha contribuito faticosamente ha realizzarli senza avere in cambio negli ultimi anni la giusta considerazione ed attenzione. Il 40% del territorio regionale boscato abbonda proprio nei contesti dove l’uso civico permane, quello che manca è la materia prima per poterlo esercitare, le risorse umane. Probabilmente con la proposta di legge finalizzata ha preservare le aree boscate della regione destinate ad uso civico, non si limiterà il ricorso ai tagli per la vendita su libero mercato, ma di certo si ridurranno le flebili possibilità per le collettività locali di gestire nei modi e tempi adeguati le risorse naturali, come sono quelle boschive. Tagliare meno superficie boscata non significa più diritto di usi civici di legnatico, ma più burocrazia e maggiori oneri per ottenere un diritto in tempi e costi adeguati.
Come montanari non pretendiamo condizioni di vita facili, ma se qualcuno pensa di aiutarci con argomentazioni come quelle del rappresentante dell’IdV allora il montanaro di fronte a tale approccio politico e culturale è indifeso, anzi offeso, deriso in nome di politiche ed ambizioni incomprensibili a chi ogni mattina aprendo gli occhi e contornato da boschi che lo fanno sorridere e non da palazzi che lo fanno pensare a contesti e luoghi lontani, sconosciuti per volontà più che per scelta. La soddisfazione espressa dal rappresentante dell’IdV non ha nessuna logica motivazione se si conoscono le condizioni ambientali e socio-economiche di molte delle aree montane della regione, lo invito prima di esprimere soddisfazione o insoddisfazione per il futuro, in campo forestale ed affine ha leggere questo estratto dalla “Regola di San Benedetto:
”Ogni volta che in monastero bisogna trattare qualche questione importante, l'abate convochi tutta la comunità ed esponga personalmente l'affare in oggetto. Poi, dopo aver ascoltato il parere dei monaci, ci rifletta per proprio conto e faccia quel che gli sembra più opportuno. Ma abbiamo detto di consultare tutta la comunità, perché spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore. I monaci poi esprimano il loro parere con tutta umiltà e sottomissione, senza pretendere di imporre a ogni costo le loro vedute; comunque la decisione spetta all'abate e, una volta che questi avrà stabilito ciò che è più conveniente, tutti dovranno obbedirgli. D'altra parte, come è doveroso che i discepoli obbediscano al maestro, così è bene che anche lui predisponga tutto con prudenza ed equità. … Se poi in monastero si devono trattare questioni di minore importanza, si serva solo del consiglio dei più anziani, come sta scritto: "Fa' tutto col consiglio e dopo non avrai a pentirtene".

Un montanaro

Anonimo ha detto...

Visione molto di parte, predicate bene ma non razzolate altrettanto. La regola benedettina dice "l'abate convochi tutta la comunità ed esponga personalmente l'affare in oggetto", peccato che poi siate i prima a cantavela e suonarvela da soli.

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)