29 giugno 2006

VITTORIA DELLE POPOLAZIONI MONTANE.....

Il Consiglio regionale del 27 giugno ha rinviato in commissione, praticamente all'unanimità, il Disegno di Legge 42/05. Un ringraziamento va a tutte quelle forze politiche, di maggioranza e di opposizione, e all'Assessore Verticelli, che in prima persona ha voluto assumere l'iniziativa di rinvio in commissione. Grande soddisfazione viene espressa dal Coordinamento dei Consorzi Forestali che ha fortemente lottato contro questa iniziativa legislativa inutile e penalizzante per le popolazioni montane.
Diversa, ovviamente, l'opinione del promotore....

dal sito della Regione Abruzzo....

Evangelista (IDV)"Deluso" esce dall'Aula
“Sono fortemente deluso del comportamento della maggioranza, che durante i lavori del Consiglio regionale odierno ha votato il rinvio in commissione del mio progetto di legge sul taglio delle superfici boscate in aree montane, su proposta dell’assessore Verticelli che riprendeva un progetto pressoché analogo proposto dal consigliere di AN Alfredo Castiglione”, ha dichiarato il capogruppo dell’italia dei Valori, Bruno Evangelista. “La mia proposta di legge – continua Evangelista - è quella di intervenire su un comma dell’art. 4 bis della LR 6/2005 con l’obiettivo di preservare le aree boscate destinate ad uso civico da un taglio eccessivo e indiscriminato. Questo intervento legislativo avrebbe avuto il merito di assicurare, come per altro riportato nella puntuale relazione della commissione agricoltura, più diritto di uso civico di legnatico in quanto pregnante di un prelievo sostenibile ed un uso razionale e della perpetualità del bosco per gli anni futuri”. È utile ricordare che la commissione bilancio in data 15/06n aveva espresso parere favorevole con la sola astensione dei consiglieri di minoranza. La commissione agricoltura, successivamente aveva approvato addirittura all’unanimità il mio progetto attivando per altro audizioni tecniche. Non si comprende dunque il colpo di mano del Consiglio che su proposta strumentale dell’opposizione ma cosa più grave con la complicità di fatto dell’assessore Verticelli ha sostanzialmente fatta propria la proposta del capogruppo di An. Chi avesse voluto in buona fede apportare modifiche al progetto avrebbe avuto opportunità per intervenite prima che si arrivasse in Aula, cosa che non è stata fatta, nonostante informazione su questo argomento fosse stata ampiamente riportata da tutti gli organi di stampa”. “La logica delle imboscate – conclude il capogruppo di IdV - tanto per rimanere in tema, non ci piace ed in futuro le contrasteremo con tutte nostre energie”. A proposito della vicenda si è espresso anche il capogruppo dei Verdi in Consiglio regionale, Caporale che dichiara: “è veramente incredibile che nel momento in cui si attiva un progetto di legge coraggioso a tutela della natura proprio nella regione verde d’Europa ci si imbatta in un boicottaggio con chiaro intendimento di arrivare ad un insabbiamento della proposta. Sono al fianco di Evangelista. Per lui ma anche per me la battaglia su questo fronte non si chiude oggi “.

Peccato.... Forse, se si leggessero i documenti prodotti dal Coordinamento dei Consorzi Forestali capirebbero che quanto da loro proposto nulla ha a che fare con la difesa dell'ambiente e dei boschi .....

21 giugno 2006

CONCERTATORI DI SERIE B

Per l'Assessore Marco Verticelli il Movimento Cooperativo è un soggetto agricolo di serie B. Infatti i documenti regionali vengono prima portati all'attenzione di un tavolo cosiddetto "istituzionale" e poi alla attenzione forse, anche del Movimento cooperativo. Peccato che nel tavolo cosiddetto "istituzionale" ci siano anche le Organizzazioni professionali Coldiretti, CIA, Confagricoltura e Copagri che certo non sono istituzioni....

Nel Link la lettera che Confcooperative, UNCI, Legacoop e AGCI hanno inviato all'Assessore.


Nota del movimento cooperativo all'Assessore Verticelli 16giu06

16 giugno 2006

LETTERA DEL COORDINAMENTO DEI CONSORZI FORESTALI

Nella riunione del Consiglio regionale del 13 giugno la discussione sul progetto di legge 42-05 è stata rinviata. Pubblichiamo la lettera che il coordinamento dei Consorzi Forestali (a firma di Gianni Meuti) ha inviato a esponenti del Consiglio Regionale.


Pereto, 15 giugno 2006

OGGETTO: Progetto di Legge Regionale n° 42/05

Spett.le
Assessore Marco Verticelli
Assessore Agricoltura e Foreste


Spett.le
Antonio Boschetti
Presidente III^ commissione


Spett.li
Capi gruppo Consiglio Regionale D’Abruzzo

L’AQUILA

Nella seduta del 13 giugno u.s. è stata portato all’Ordine del Giorno del Consiglio Regionale il Progetto di Legge Regionale n° 42/05 di iniziative del Consigliere Evangelista.


In tale progetto di legge si propone di eliminare l’ultima parte dell’art. 4 bis della Legge regionale 12 aprile 1994 n° 28, così come modificata dall’art. 111 della L.R. 6/2005, che recita: “al fine di limitare il costo ai cittadini delle aree montane per il soddisfacimento del diritto di uso civico di legnatico è ammesso di cofinanziare i costi dei tagli destinati ad uso civico con tagli destinati alla vendita sul libero mercato, anche nell’ambito del medesimo progetto”.
Nella relazione al Progetto di legge viene addotta a motivazione dell’iniziativa la volontà “di preservare le aree boscate destinate ad uso civico da un taglio eccessivo che, allo scopo di cofinanziare il taglio annuale, può arrivare fino all’80% della vendita annuale sul libero mercato. E’ significativo che il taglio di una minore superficie boscata vuol dire assicurare nel tempo più diritto di uso civico di legnatico, in quanto garante di un prelievo sostenibile e quindi un uso razionale e della perpetuabilità del bosco per gli anni futuri”.


E’ evidente che questo coordinamento, che rappresenta 11 consorzi forestali operanti in regione che associano 39 comuni montani e Comunità Montane, non può che concordare con la necessità di assicurare una gestione sostenibile delle foreste. Queste sono patrimonio dei cittadini delle aree montane e non c’è nessuno più dei nostri cittadini che ha interesse alla loro perpetuabilità nel tempo.

La funzione del comma che si vuole abolire è però diversa. In essa si stabilisce solo che è ammesso cofinanziare, nell’ambito del medesimo progetto, i costi per assicurare il diritto di uso civico ai cittadini dei nostri comuni con i proventi derivanti dalla vendita sul libero mercato. Anche prima dell’introduzione di tale comma questo cofinanziamento veniva fatto, ma, normalmente, con due progetti.

E anche dopo l’eventuale abolizione di tale comma ciò potrà essere fatto, ma con due progetti. Di fatto quindi la mancanza di tale comma significherà solo un aggravio di costi tecnici e burocratici per le nostre collettività.

La sostenibilità degli interventi, peraltro, è già ora garantita dalla norme vigenti, dove è presente un piano di gestione dalla applicazione dello stesso piano, e ove non è presente il piano dal fatto che tutti i progetti vanno approvati dalla autorità forestale.

Pur quindi convenendo con le motivazioni che hanno ispirato il progetto riteniamo che la semplice eliminazione del comma suddetto abbia come unico effetto non quello della Gestione forestale sostenibile, ma bensì di un grave ed inutile aggravio di costi per le popolazioni montane.

Ci permettiamo quindi di proporre non la eliminazione del comma ma bensì una integrazione dello stesso che lo leghi o alla applicazione di un Piano di gestione, il che di per sé assicura la sostenibilità ambientale dell’intervento, o, in mancanza di tale strumento, a uno studio da allegare al progetto, di cui farà parte integrante, che dimostri che il taglio è realizzato secondo i principi della Gestione Forestale Sostenibile che assicuri la perpetuabilità del bosco negli anni futuri.

Cogliamo inoltre l’occasione per proporre una seconda integrazione che è una specificazione tecnica relativa alla modalità di progettazione dettata dall’esperienza di applicazione della norma al fine di dettagliare, in base ai vari tipi di soprassuolo, le modalità di stima della massa legnosa da prelevare.

Ci permettiamo infine di richiedere uno specifico incontro per meglio approfondire la questione.


Distinti saluti

Giovanni Meuti
Coordinatore


12 giugno 2006

Modifiche al Progetto di Legge n° 48/05

Queste sono le modifiche al Progetto di Legge n° 48/05 proposte dal Consigliere Donato Di Matteo (Capogruppo DS al Consiglio Regionale d'Abruzzo).

Modifiche all’art. 4 bis (Taglio colturale e relative autorizzazioni) della L.R. 12 aprile 1994 n° 28 (interventi di forestazione e valorizzazione ambientale), introdotto dall’art. 111 della L.R. 8.2.2005 n° 6 (Legge finanziaria regionale 2005)


TESTO DELLA 3^ COMMISSIONE

ARTICOLO 1
Modifiche all’art. 4 bis (Taglio colturale e relative autorizzazioni) della L.R. 12 aprile 1994 n° 28 (Interventi di forestazione e valorizzazione ambientale)
1. Al comma 1, terzo capoverso, ultima parte, dell’art. 4 bis (taglio colturale e relative autorizzazioni) della L.R. 12 aprile 1994 n° 28 (Interventi di forestazione e valorizzazione ambientale) sono sopresse le parole: “al fine di limitare il costo ai cittadini delle aree montane per il soddisfacimento del diritto di uso civico di legnatico è ammesso di cofinanziare i costi dei tagli destinati ad uso civico con tagli destinati alla vendita sul libero mercato, anche nell’ambito del medesimo progetto”.


PROPOSTA DI MODIFICA del CONSIGLIERE DONATO DI MATTEO

ARTICOLO 1
Modifiche all’art. 4 bis (Taglio colturale e relative autorizzazioni) della L.R. 12 aprile 1994 n° 28 (Interventi di forestazione e valorizzazione ambientale)
1. Al comma 1, terzo capoverso, ultima parte, dell’art. 4 bis (taglio colturale e relative autorizzazioni) della L.R. 12 aprile 1994 n° 28 (Interventi di forestazione e valorizzazione ambientale) sono modificate le parole: “al fine di limitare il costo ai cittadini delle aree montane per il soddisfacimento del diritto di uso civico di legnatico è ammesso di cofinanziare i costi dei tagli destinati ad uso civico con tagli destinati alla vendita sul libero mercato, anche nell’ambito del medesimo progetto” e sostituite con: “Nell’ambito di un medesimo progetto di taglio è ammesso ridurre i costi della fruizione dell’uso civico di legnatico per i cittadini delle aree montane con i proventi derivanti dalla vendita del legnatico sul libero mercato purché o tali tagli siano previsti da Piani di gestione o assestamento vigenti o scaduti da meno di un quinquennio o il progettista alleghi uno studio che assicuri che il taglio è stato progettato secondo i dettami della Gestione Forestale Sostenibile relativa all’intera proprietà dell’Ente”.

2. Al comma 1, settimo capoverso, ultima punto del punto a), dell’art. 4 bis (taglio colturale e relative autorizzazioni) della L.R. 12 aprile 1994 n° 28 (Interventi di forestazione e valorizzazione ambientale) sono modificate le parole: “descrizione del soprassuolo compresa la stima della massa legnosa da prelevare con l’intervento colturale” con le parole: “descrizione del soprassuolo compresa la stima della massa legnosa da prelevare con l’intervento colturale stimata:
· Per cedui o tagli di avviamento ad alto fusto mediante aree di saggio con frequenza minima di 1/10 ha;
Per fustaie o soprassuoli transitori con idonei metodi dendrometrici a seguito di cavallettamento puntuale delle piante da abbattere e marcatura con martello forestale (martellata);
Per progetti su fustaie o soprassuoli transitori di superficie superiore ad 1 ha e non previsti da piani di gestione o di assestamento si potrà presentare un progetto di massima con una stima della massa legnosa determinata con aree di saggio o prove relascopiche con l’obbligo di perfezionarla con martellata successivamente all’acquisizione dei necessari nulla osta. Questo elaborato dovrà essere validato dall’autorità forestale prima dell’inizio dei lavori selvicolturali in bosco. Nel caso si tratti di progetti poliennali a lotti, l’operazione di “martellata” ed il relativo elaborato, potranno essere esplicati annualmente relativamente al lotto che cade al taglio nelle stagione silvana corrente.”

RELAZIONE

La preoccupazione della Commissione, espressa nella relazione, era quella che con tale norma non si favorisse un taglio eccessivo, che limitasse nel tempo la fruizione del diritto di uso civico, non certo quello di penalizzare le popolazioni delle aree montane. Si propone quindi, di non eliminare il comma, bensì di modificarlo legandolo o alla applicazione di un Piano di gestione, il che di per sé assicura la sostenibilità ambientale dell’intervento, o, in mancanza di tale strumento, a uno studio da allegare al progetto di cui farà parte integrante, che dimostri che il taglio è realizzato secondo i principi della Gestione Forestale Sostenibile che assicuri la perpetuabilità del bosco negli anni futuri.
La seconda modifica è una specificazione tecnica relativa alla modalità di progettazione dettata dall’esperienza di applicazione della norma al fine di specificare, in base ai vari tipi di soprassuolo, le modalità di stima della massa legnosa da prelevare.

BLOCCATI I LAVORI PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA PINETA DELLA CHIOVERA

Riprendiamo dalla news letter del Comune di Palena (CH)

Le motivazioni non sono chiare. In base a quanto riferito dalla Cooperativa Solidarietà e Ambiente, beneficiaria del finanziamento POR ed esecutrice dei lavori, il Corpo Forestale dello Stato, su indicazione del Parco della Maiella, ha prescritto che i lavori si possono eseguire solo dopo il 1° luglio a causa di una presunta incidenza negativa sulla avifauna protetta. A richiesta di spiegazione verbale il Parco ha rifiutato di fornire spiegazioni su di quale specie si tratti e quali sarebbero di danni.
La riqualificazione della pineta è finanziata con fondi comunitari che transitano attraverso la Regione Abruzzo. Le norme comunitarie prevedono che i lavori siano conclusi e collaudati entro il 31 luglio 2006.
La cooperativa esecutrice (che ha iniziato i lavori il 10 maggio) ha necessità di almeno due mesi per concluderli e dunque l’interruzione operata causerà una perdita del finanziamento, totale o parziale, che ammonta a € 101.110,50.
Il progetto prevede anche che la legna derivante dalla riqualificazione sia consegnata al Comune di Palena. Trattandosi di legna di pino, non utilizzabile per riscaldamento in base alle consuetudini locali, poteva essere venduta per un ricavo in favore del Comune di € 10-20.000, da impiegare per migliorie dei beni agro-silvo-pastorali.
L’episodio pertanto si configura globalmente come un danno grave a tutto il sistema forestale:
- viene a mancare un reddito cospicuo per una impresa locale;
- permane uno stato di degrado per la pineta in questione che oramai ha raggiunto un grado di vetustà che non ammette ulteriore trascuratezza;
- viene a mancare un reddito per il Comune da reimpiegare in un settore che ha bisogno di rimanere vivo e che comunque riveste un ruolo importante nel bilancio socio-economico del territorio.
In base a quanto riferito dalla cooperativa, analogo episodio si è verificato nel Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga, ma, analizzato il problema, la situazione si è subito sbloccata ed i lavori proseguono.
Dunque una ulteriore dimostrazione della rigidezza del Parco della Majella, con un danno grave per le popolazioni locali.
Il sottoscritto ritiene che queste prese di posizione siano irragionevoli (si rifletta sul fatto che l’intervento si sviluppa su una zona attraversata dalla statale 84 e dal relativo traffico di mezzi anche pesanti). La mancanza di fondi per il Comune da investire nel settore significa l’abbandono del territorio con tutto ciò che ne consegue in termini sociali, economici ed idrogeologici.
Sempre di più è necessario chiedersi quali sono i benefici del Parco. La realtà non può essere sovvertita dalle chiacchiere per cui il Parco favorisce il turismo e l’economia dei prodotti tipici e tradizionali.
I fatti concreti (con i conseguenti danni economici) sono incontrovertibili.

03 giugno 2006

CHI HA PAURA DELL'USO CIVICO?

Abbiamo letto con stupore questo Comunicato della Regione Abruzzo:

Soddisfatto Evangelista(IDV) per aree boschive
(01/06/2006) Soddisfazione del capogruppo IdV, Bruno Evangelista, per l’approvazione all’unanimità in terza commissione agricoltura del progetto di legge relativo ai tagli colturali e alle attinenti autorizzazioni riguardanti le superfici boscate. “Con questo disegno di legge, che ora attende la definitiva approvazione dell’aula – spiega Evangelista - si interviene allo scopo di abolire il comma dell’articolo 4 bis della precedente legge regionale, che consentiva il taglio di legnatico nelle aree montane in maniera indiscriminata, con un meccanismo tale da incoraggiare il disboscamento. La nostra proposta di legge è finalizzata pertanto a preservare le aree boscate della regione destinate ad uso civico, da un abuso del ricorso ai tagli per la vendita su libero mercato. Tagliare meno superficie boscata significa naturalmente più diritto di usi civici di legnatico e ciò anche in linea alle scelte ambientali dell’Abruzzo”. Il progetto di legge conteneva inizialmente la possibilità di poter tagliare modesti quantitativi di legna per uso familiare relativamente a piccole superfici e senza più obbligatorietà di costosi progetti esecutivi, questo punto pur con l’apporto di alcune integrazioni, è stato recepito nella manovrarla finanziaria già approvata. “Da un lato quindi – conclude il capogruppo IdV – è stata garantita la tutela dell’ambiente e da un altro abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze dei piccoli proprietari e consentire un uso del legnatico per le necessità familiari, senza grossi oneri”.

In verità il comma che si propone di abrogare è il seguente: "Al fine di limitare il costo ai cittadini delle aree montane per il soddisfacimento del diritto di uso civico di legnatico è ammesso di cofinanziare i costi dei tagli destinati ad uso civico con tagli destinati alla vendita sul libero mercato, anche nell'ambito del medesimo progetto".

Dove il Consigliere Evangelista abbia visto il taglio indiscriminato ci pare difficile capire.

la verità è che questo comma permette solo, nell'ambito di progetti definiti ed approvati dalle competenti autorità, di abbassare il costo del legnatico di uso civico, cosa che, se anche passasse l'abrogazione di questo comma, si potrà comunque fare, solo che ci vorranno due progetti e quindi un aumento di costi burocratici.

E' evidente che uno solo sarebbe il risultato della approvazione di questa proposta: punire le popolazioni delle aree interne, aumentando il costo dell'uso civico. E aumentare quindi il consumo di altre fonti di energia (vedi metano...). E questo non ci sembra molto coerente con le affermazioni di voler incentivare l'uso di energia rinnovabile, e la legna è una di queste....

Occorre quindi che le popolazioni delle aree montane, con in testa i loro rappresentanti, si mobilitano per eliminare, o modificare riportandolo a ragionevolezza, questa proposta!